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Recentemente ho avuto modo di partecipare come “esperto” esterno ad un intervento presso una scuola secondaria di secondo grado. Il titolo dell’intervento era “Esplorare il futuro: educare i ragazzi all’intelligenza artificiale e alla realtà virtuale”.

Qui sotto l’immagine realizzata con Canva.

Target del progetto erano ragazze e ragazzi di un’età compresa tra i 14 ed i 18 anni. Circa 4-5 classi per un totale di 90-100 studenti. Per facilitare i lavori gli studenti sono stati suddivisi in due gruppi di 40-45 ciascuno in due sessioni diverse.

Oltre al sottoscritto era presente anche la docente che ha permesso la realizzazione di questo piccolo progetto e che mi ha aiutato anche nella conduzione dei vari step.

Ma veniamo subito al perché di questo intervento

Non è un mistero se dico che “oggi” gli adolescenti usano molta tecnologia nella loro vita di tutti i giorni, con i suoi pro e i suoi contro.

Inoltre, spesso vedo e leggo che la tecnologia è origine di tutti i mali: dipendenze varie, aggressività, depressione, disturbi del comportamento alimentare ecc.

Come a volte vedo e leggo l’esatto opposto, la tecnologia come panacea di tutti i mali: più ricchezza, più salute, abbattimento di tutte le problematiche del sistema sanitario e così via.

L’unica cosa veramente oggettiva è che la tecnologia è uno strumento; esattamente come l’auto che guidiamo tutti i giorni per andare da casa a lavoro.

L’altro dato oggettivo è che la tecnologia c’è e nel bene o nel male difficilmente ne possiamo (potremmo) fare a meno.

Inoltre, sembra che la tecnologia sia un ottimo mezzo per limare la disparità di genere.

Quindi, in ottica educativa è molto buono e sensato spendere del tempo per educare i ragazzi ad un uso consapevole degli strumenti digitali che hanno o che avranno tra le mani.

Non a caso la Comunità Europea ha scommesso molto nello sviluppo delle competenze digitali poiché essendo la tecnologia uno strumento molto efficace e potente, è quindi strategico saperlo utilizzare al meglio.

Infine, per com’è stato pensato questo intervento, in ottica puramente psicologica sono state sollecitate competenze come la comunicazione, il lavoro di squadra, la gestione dell’emozioni ed il problem solving.

Veniamo al come

E’ stato scelto di discutere con i ragazzi in merito a due tecnologie che almeno nella comunicazione mediatica attuale sono particolarmente presenti: la Realtà Virtuale (RV) e l’Intelligenza Artificiale (IA).

L’intervento era diviso in tre parti principali: una frontale di spiegazione in merito a queste tecnologie, una parte laboratoriale ed infine una parte finale di restituzione e saluti.

Prima di partire con l’intervento ho speso qualche minuto per rompere un po’ il ghiaccio: chi sono, cosa faccio, qualche domanda su cosa fanno nella vita e cosa sanno sulla RV, IA e qualche battuta.

Parte Uno

La prima parte aveva una durata di circa 15 minuti con l’obiettivo di spiegare queste due tecnologie: come funzionano, le varie tipologie, come vengono usate, in quali campi e le criticità.

Poche parole, molta interazione, alcuni video e anche qualche dimostrazione pratica in real time su ad esempio “come insegnare ad una IA a riconoscere le immagini”.

Parte Due

La seconda parte era dedicata ai vari laboratori.

Per la progettazione ho ripreso in parte l’idea di un progetto fatto con Idego Psicologia Digitale qualche anno fa che aveva come focus il Binge Drinking.

Nel progetto di Idego i ragazzi dovevano realizzare dei messaggi pubblicitari tramite strumenti di Realtà Virtuale per sensibilizzare i loro coetanei al tema del binge drinking. Una volta realizzati i lavori ogni classe partecipava ad un contest con altre classi di altre scuole.

Tornando al progetto in oggetto, una volta completata la prima parte frontale, i ragazzi venivano separati in due gruppi: gruppo RV e gruppo IA; successivamente ogni gruppo veniva diviso in due sottogruppi.

Un gruppo (RV) da una parte dell’aula e un gruppo (IA) dalla parte opposta in modo da avere spazio per disporre i vari sottogruppi in cerchio.

Gruppo Realtà Virtuale

Nel caso dei due sottogruppi RV la consegna era quella di realizzare in realtà virtuale uno slogan (disegno e testo) in merito al Futuro o sull’Ambiente.

Prima di iniziare potevano vedere ed esplorare il funzionamento di un casco di RV (oculus quest 2).

Una volta finita la fase esplorativa dovevano scegliere chi di loro avrebbe effettivamente disegnato lo slogan in RV. Gli altri studenti potevano vedere su un proiettore ciò che era visualizzato all’interno del casco e fornire le adeguate indicazioni o aiuti dall’esterno.

Tempo totale per ragionare sull’idea in gruppo circa 30 min.

Il sottogruppo che finiva prima la parte di ideazione poteva utilizzare per primo il casco e quindi avere più tempo dei 10 minuti concessi per realizzare il disegno.

Per favorire il ragionamento gli studenti potevano seguire uno schema come questo sotto:

  • Scegli un argomento tra Futuro o Ambiente
  • Qual è il problema
  • A chi vuoi comunicare
  • Cosa vuoi comunicare
  • Immagina il disegno e il testo

Gruppo Intelligenza Artificiale

I due sottogruppi IA invece avevano come consegna quella di realizzare un progetto basato su una IA, appunto, per risolvere un qualche tipo di problema che dovevano individuare.

Come strumenti potevano usare i loro smartphone e ChatGPT tramite un account fornito dal sottoscritto. L’idea era che potevano raccogliere delle informazioni tramite i motori di ricerca e/o usare l’IA ChatGPT per favorire certi ragionamenti (ovviamente dovevano porre le giuste domande).

Anche in questo caso per facilitare il ragionamento gli studenti potevano seguire uno schema come questo sotto:

  • Individua un problema
  • A chi ti rivolgi
  • Come una IA può aiutare
  • L’IA dovrebbe risolvere il problema in tutto o in parte?
  • Come ne parleresti

Qui sotto delle tipologie di IA a cui si potevano ispirare.

Tempo totale per ragionare sull’idea circa 40 minuti più altri 10 min per ragionare su una possibile pubblicità/slogan per parlare di quel progetto.

Durante tutto il tempo di progettazione, insieme alla docente, passavamo tra i gruppi per rispondere ai dubbi, fornire piccole indicazioni e fare domande per facilitare il lavoro di gruppo.

Al termine del tempo totale prestabilito per tutti, circa 50 minuti, i ragazzi venivano riuniti per iniziare la fase successiva.

Il Contest

Partendo dal gruppo RV, entrambi i due sottogruppi, prima uno e poi l’altro, proiettavano il disegno realizzato commentandolo. Al termine dell’esposizione, gli studenti del gruppo IA per alzata di mano votavano quello più interessante o riuscito.

Nello stesso modo i ragazzi dei due sottogruppi IA sottoponevano il progetto e lo slogan agli studenti del gruppo RV. Anche in questo caso per alzata di mano veniva votato il progetto più interessante o utile.

Parte tre

Alla fine del contest oltre a fornire qualche feedback sui lavori mostrati, c’è stata una restituzione sul lavoro di gruppo, di come facilitare la comunicazione per trasformare in poco tempo delle idee, come usare in modo funzionale certe tecnologie, l’importanza di esporsi in pubblico per parlare di un loro progetto.

Conclusioni

Grazie a questa modalità siamo stati in grado di tenere alta l’attenzione degli studenti per tutto l’intervento. Inoltre, il poter usufruire di un casco di RV e mostrare a livello pratico tecnologie di IA, ha permesso di puntare sull’effetto “wow” e attivare quella curiosità molto funzionale all’apprendimento.

Il contest finale ha sufficientemente motivato gli studenti a produrre attivamente delle idee ed il tempo ristretto gli ha in qualche modo costretti a comunicare tra loro nel modo più efficace possibile.

In definitiva, gli studenti non sono stati dei meri spettatori passivi di quanto proiettato ma hanno ragionato, soprattutto tra di loro, su tematiche molto attuali ma poco discusse in modo dettagliato ed analizzarne i punti di forza e debolezza. Hanno raccolto e selezionato attivamente le giuste informazioni in poco tempo gestendo in modo ottimale le loro emozioni.

Materiale impiegato

  • Un visore oculus quest 2
  • Due portatili (potevo usarne uno solo e fornire gli schemi di ragionamento in formato cartaceo)
  • Due proiettori (potevo usarne uno solo e fornire gli schemi di ragionamento in formato cartaceo)
  • Una risma di carta
  • Penne
  • Una connessione ad internet